CITAZIONE (Nightrun @ 14/1/2013, 00:56)
Un numero che ho adorato, più che altro per il modo in cui vengono narrate le vicende. Mi è dispiaciuto per Zoster, che all'effettivo è l'unico Evroniano che vediamo morire per davvero (Degli possiamo solo ipotizzare, ma non ci mostrano mai la loro fine). Anche a me colpì la faccenda di Uno che legge nel pensiero. Un peccato che non abbiano approfondito. Così come del resto non hanno approfondito il discorso del "disco" di Xadhoom.
La trovata della Regina non era male, anche se avrei preferito che le avessero lasciato maggiore spazio all'interno dell'albo.
Comunque, un numero che segna davvero la fine dello scontro con gli Evroniani. Non a caso il padre di Xadhoom parla a proposito di un "ultimo nemico".
Mi dispiace dover dissentire, ma Zoster non è l'unico evroniano sicuramente morto. Il primo, suicida, è il vecchio Grrodon.
Seguono le varie spore uccise da Pk e dall'esercito. E gli Angus-Evroniani di "Se...", che però non sono mai esistiti.
Che Uno legga nel pensiero non è poi una sorpresa, visto che aveva già dato prova dei suoi poteri telepatici in "Ritratto dell'eroe da giovane"; evidentemente hanno voluto ripescare questo tema, anche in vista del nuovo universo narrativo che di lì a poco sarebbe nato. Certo è bello vedere che non tutti gli autori se ne siano dimenticati.
Riguardo la fine dello scontro con gli Evroniani, per quanto contribuisca a rendere più poetica la conclusione, non mi ha mai convinto molto: rimangono sicuramente centinaia di superstiti, colonie decentrate, il Sommo Zotnam, se non è stato ammazzato dietro le quinte, potrebbe essere ancora al comando della sua nave madre... e poi c'è il "Saggio fra noi" con i suoi scienziati, la squadra del consigliere di "Sul lato oscuro", lo stesso Grrodon già citato, che potrebbe allearsi col generale Zargon...
insomma, Zoster, vecchio nemico, è stato ucciso, e il vecchio Evron di cui faceva parte è morto, ma gli Evroniani rimangono; solo occorrerà un bel po' di tempo perché possano riorganizzarsi, in un periodo di frammentazione del potere e, magari, guerre di successione tra i vari consiglieri superstiti.