| Stamattina mi svegliai alle sette, come ho fatto tutta la semana. Colazione, vestiti, macchina per il Policlinico con papà (almeno in questi primi giorni, mi sto trovando bene, con lui), lezioni... pranzo con, a seguire, spettacolo di mio padre incavolato come una bestia perché ha perso delle analisi, torno qui in paese, accendo il pc dopo cinque giorni, cazzeggio un po', rivedo un mio amico che è venuto ad aiutare mia sora con storia, dopodiché esco in moto per la fumetteria, perché m'è venuta voglia di comprare un altro numero del Morte Libro... e trovo tutta la prima serie. Non ce la faccio per sette euri, ma riesco a prendere quei cinque numeri e a farmi mettere da perte gli altri. Domani torno, carico di denari a finire l'opera (spero, intanto "faccio le corna", meglio andarci piano con le tirate di piedi). Visto che son in moto, mi dico, vado a trovare un mio amico, anch'egli motorizzato. Il problema è che non lo trovo. Ok, passo da un mio amico di scuole medie, chiacchiero un po' per strada, finché non mi richiama il motorizzato, che mi presenta una sua amica, arrivata in moto con lui. Lasciata questa ragazza con altri amici, decidiamo di farci un giro all'ipermercato di Triggiano. Il motorizzato, l'amicone ed io (con l'amicone in moto). Dopo mezz'ora di vento gelato, leggero maestrale, pipì a lato strada, arriviamo lì all'ipermercato e... facciamo slalom nel parcheggio semivuoto. Indi, torniamo indietro, sempre con il vento gelato ed un paio di donne di facili costumi sfottute con i clacson (per quanto sia squallido farlo). Torniamo in paese, ci fermiamo ad un bar per un panino ed una birrozza e poi via, dritti a casa. Wow, come ritorno al villaggio non è stato niente male.
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