CITAZIONE (*PX* @ 12/8/2013, 10:56)
Mi piace il paragone ai graphic novelist.
All'inizio pensavo a qualcosa di meno particolare.
CITAZIONE (*PX* @ 12/8/2013, 10:56)
Dal tuo ragionamento, però, sembra sempre che nella Disney non ci sia spazio per un autore che crea storie coerenti.
Bisognerebbe capire che cosa intendi per "Storie coerenti".Ci sono diversi lavori che,anche senza presentare continuity o citaizoni,sono fatti con cura e ben documentati.Diversi personaggi e cicli di storie poi sono stati ripescati anche a distanza di anni (hai nominato Reginella,per esempio) e ci sono state diverse storie pubblicate su "Topolino" che presentavano riferimenti,nella maggiore parte dei casi nascosti,alle storie di Don Rosa.Per quanto riguarda storie dove i riferimenti sono costanti e ci si regge solo su quelli,mancano perchè si ha timore che i lettori del settimanale che si sono appena avvicinati e non hanno conoscono le trame principali possano confondersi.
Molte storie conclusive di Don Rosa hanno la caratteristica di essere troppo legate al passato di Paperone,quando non sarebbe neanche necessario.La Saga ci può stare,dovendo spiegare esattamente la base dell'Albero genealogico,ma spesso il suo autore ha voluto lanciare continui rimandi ad essa nel resto della sua produzione.Questo da un lato può essere positivo,perchè da l'idea che tutte le opere di Don Rosa siano frammenti di un unico grande mosaico con un messaggio chiaro,dall'altro alla lunga può apparire esagerato a certi lettori che (magari,non completamente in torto) ritengono esagerato e anche noioso il toccare sempre gli stessi argomenti (il rapporto controverso fra Papeorne e Dortta,ad esempio).
CITAZIONE (*PX* @ 12/8/2013, 10:56)
E' pieno di gente che su Topolino è pronta a criticare chi si lega ad una certa continuity razionale, mentre difendono a spada tratta quelli che inventano un improbabile passato dei paperi in contrasto con quanto detto dai creatori.
Non mi risulta che la Redazione di "Topolino" abbia mai criticato Don Rosa,anzi lo hanno spesso invitato in Italia dedicandogli diversi articoli sul settimanale e,come detto,non tutti gli autori non lo hanno considerato.Semplicemente non seguono l'idea che ha del fumetto Disney,ma questo non significa non rispettare i creatori.I creatori stessi non avevano la sua concezione.Carl Barks,pelromeno,in un'intervista ndegli anni 90 dichiarò che a lui "La Saga di Paperon' De Paperoni" non era piaciuta particolarmente,non tanto perchè era scritta male,quanto perchè non rifletteva il suo modo di intendere il i paperi,nonostante avesse l'ambizione di essere un approfondimento di tutto il suo lavoro.A Barks preoccupava più i rispetto dei personaggi che delle storie e il Paperone
rosiano (per dei nanosecondi sono stato tentato di scrivere "Paperone
rosa"
) è molto diverso dal Paperone Barksiano,sebbene il Don avesse una vera devozione per l'Uomo dei Paperi e cercasse di ricordarlo in ogni sua storia.Barks era un ammiratore di Scarpa,invece,e lo considerava uno dei migliori nel caratterizzare e reinterpretare i suoi personaggi,inviandogli anche dei consigli per alcune sue storie.Inoltre si espresse con parere contrario allla personalità dei personaggi Martininiani che molti avevano seguito,tratteggiando un Paperino malvagio e avaro oltre ogni limite
disumano e un Paperino pigro e troppo incapace o,a sua volta,insensibile.Per lui l'importante era seguire il pensiero dei personaggi,non le loro azioni,il loro stile di vita,non la loro vita.Nel momento in cui si riusciva a capire la psicologia e a usarla,chi se ne importava se se Paperone era nato in Scozia o nel Klondike (Scarpa fa dire a Papeorne in una pagina "Non per niente sono americano"),o Archimede come ha costruito Edi.
CITAZIONE (*PX* @ 12/8/2013, 10:56)
Saranno anche rari i graphic novelist (tipo Don Rosa, e io aggiungerei anche gli autori di saghe come Pk, MM, Witch)....
Non dimenticare X-Mickey,PK-Pikappa,PP8Magazine e,aggiungerei,Wizards of Mickey,che era fatta graficamente in modo simile
.Il formato non determina la qualità.
Non tutti gli autori,magari,sono portati per questo genere di sistema e c'è chi si sente più a suo agio con lo stile abituale,ottenendo comunque dei bei risultati.Un cambiamento editoriale che ricopra tutti potrebbe avereconseguenze non completamente accomodanti.
CITAZIONE (*PX* @ 12/8/2013, 10:56)
I due tipi di storie però potrebbero convivere (riempitive per farsi una risata e rilassarsi, ma anche storie più mature e legate alla continuity).
Questo andrebbe bene.Teniamo conto però che la continuity in una storia non la trasforma direttamente da un brutta a leggibile.Dipende da come la si usa.Riccardo Secchi scrisse una saga sui Mondiali in cui fece parlare lo Zio della sua famiglia in una pagina.Fu una uscita gratuita ed estranea alla trama che alla lunga lascia meno soddisfazione e più fastidio.
CITAZIONE (*PX* @ 12/8/2013, 10:56)
Un problema a parte è quando si inventa una continuity in contrasto con quanto inventato dai creatori dei personaggi. De gustibus.
Secondo me non si tratta di un problema così grosso.Ti ho parlato di "Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi",che per me è un ottima serie di episodi,anche se ha poco a che vedere con Carl Barks.Presenta delle scene e dei dialoghi divertenti e avvincenti e sono contento di averla.Mettiamo caso che,prima che venisse pubblicata fosse avvenuto un variare in Disney come lo auspichi tu.Nessuno poteva più scrivere niente che non coincidesse con le storie americane e questa storia non avrebbe visto luce e io,e altri,ci saremmo priati del piacer edi sfogliarla.Molte altre opere,che presentavano pagine o solo vignette inadatte,sarebbero finite nell'archivio.Storie che magari sono state pubblicate ed apprezziamo.
Per questo ritengo anch'io che le idee e le opinioni sui personaggi debbano stare insieme,senza prendere il sopravvento una sull'altra.
CITAZIONE (*PX* @ 12/8/2013, 10:56)
De gustibus.
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